L’anno scolastico è quasi giunto al termine e con esso tutti i progetti intrapresi dagli studenti.
Anche quest’anno il sodalizio vincente tra il Progetto Hetor e il Liceo P.S. Mancini di Avellino è andato avanti, con un’altra annualità del PCTO – percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento.
L’obiettivo di quest’attività è di far aumentare negli studenti, attraverso il percorso affrontato, la consapevolezza del proprio territorio ed aiutare a diffonderne la conoscenza a tutta la comunità. Il risultato finale è stata la creazione di un dataset delle macchine matematiche custodite al Museo della Matematica “Il giardino di Archimede” di Avellino.
Gli studenti, suddivisi in gruppi, si sono dapprima impegnati nel carpire il maggior numero di informazioni possibili sulla strumentazione conservata nel museo, anche grazie all’aiuto della loro tutor, la professoressa Stefania Guerriero, docente di matematica presso il loro liceo.
Una volta completato il censimento delle macchine matematiche individuate, gli studenti hanno avuto modo di vederle e toccarle con mano, comprendendone appieno il loro funzionamento.
Tutte le informazioni da loro apprese sono confluite in un dataset che, completo e revisionato, è stato poi pubblicato sul nostro sito. Le informazioni contenute nel dataset sono le più disparate: storia della macchina, materiali di costruzione, dimensioni, come funziona e molte altre.
Al termine dell’attività di ricerca e produzione del dataset, gli studenti si sono poi concentrati su come valorizzare al meglio le informazione raccolte: hanno realizzato dei post coinvolgenti e attrattivi da condividere sui canali social, al fine di diffondere e far conoscere a più utenti possibili i beni esposti nel museo.
Gli studenti coinvolti hanno potuto ampliare le loro conoscenze nel campo della matematica, fisica ed ingegneria, oltre a farli avvicinare al mondo dell’Università e della ricerca, aiutandoli nella scelta del loro percorso futuro.
Le attività svolte hanno anche influito ad arricchire le loro competenze in più ambiti:
- si sono approcciati al mondo degli open data e hanno capito come possono essere utilizzati dalla comunità;
- hanno imparato ad utilizzare software specifici e piattaforme per la costruzione del dataset;
- hanno appreso attraverso l’esperienza e il lavoro di gruppo;
- hanno contribuito alla conservazione della conoscenza co-creata al fine di renderla accessibile al pubblico;
- hanno partecipato attivamente alla vita culturale della propria città attraverso l’esercizio consapevole della cittadinanza.